
VIOLANTE’s collections take inspiration from the designer’s own paintings and thoughts realised and written from her childhood to the present.
Details, prints and silhouettes are shaped from the sketches and the vivid brushstrokes of colour through which she expresses feelings or portrays lived emotions.
Each piece of the collection is equivalent to one of her canvases: full of feelings, moments of of her life and personal meaning.

Living Room - London, 2017

Bouquet of flowers - London, 2014

La luna - London, 2017

In love - London, 2017

Caterina - Sasso Marconi (Bo), 2016

Violante - Sasso Marconi (Bo), written in 1999, painted in 2016
Sasso Marconi, 1999
Volavo
Isolata
Ornavo il cielo di
Limpidi uccelli e
Alcun male mi potevano fare.
Notte fonda era arrivata
Tutti vicini alla luna, stretti stretti sognavano di
Essere piccole stelle.

Baile - London, 2014

Corazòn de Pablo Neruda - Milano, 2016

Il mare - London, 2014
Milano, 2012
2.30 am
Notte che avvalla i solchi di volti di vita vissuta
notte che cela la paura dell’inebriante luce del sole
luce che svela imperfezioni
luce che languisce i fiochi fari della notte sempre accesi.
Le emozioni si perdono
rumore che diventa la voce di chi non sa parlare
anime sconfitte danzano fuori tempo,
timorose di farsi travolgere dai bagliori del giorno.
Noncuranti del chiarore delle stelle,
incapaci di assaporare il crepuscolo:
vera bellezza della notte,
riflesso incondizionato della luce.
Notti senza stelle, senza emozioni.
Meravigliosa notte proibita
amante, custode di segreti
dove corrono cuori empi e deserti
smaniosi di amore senza sentimento.
Grida di amore si uniscono
ma tra di loro non si sentono.
Creature scivolano sulle onde dell’euforia.
Tardano l’ora della realtà .
Temono la vita autentica.
Stelle eterne indicano la via della luce
coprono le macchie degli errori
per accompagnarci sulla giostra della nostra esistenza.

Con le mie mani - Milano, 2016

Roger - Milano, 2016

Mami - London, 2014

Women - London, 2014

Cati, Violi e Fede - London, 2014
Milano, 2012
1 + 1 = 1
Cullate dallo stesso grembo
accarezzate dalle stesse mani
attratte dagli stessi odori
la parte di me che mai vorrei cancellare.
L’unica meraviglia a cui vorrei assomigliare.
Sorriso suadente ed occhi eloquenti
tanto scaltra quanto maldestra.
5 paesi dividono due anime inscindibili
15 giorni accorciano 860 km
vibrano le corde del mio cuore quando mi avvicino allo specchio:
vedo te, vedo me.
Goodnight moon, your hand in mine, la tua merenda delle 17 e i tuoi sensi di colpa delle 18.
Il tuo chiedermi senza tregua cosa mi metto e il mio ripeterti all’infinito dammi delle alternative.
Vorrò sempre condividere qualsiasi cosa con te, un tulipano che sboccia nel giardino di casa, una canzone tamarra di Theophilus London e la foto dei miei 130 grammi di pasta ogni giorno.
Non cambierai mai, te lo chiedo sempre, ma non farlo mai.
Fossi un uomo mai riuscirei a non inciampare nel tuo viso da bambina e nel tuo sguardo docile ed impenetrabile.
Ma non lo sono, tu sei mia e tu sei me.
Mi manchi sempre non te lo dico mai.
Divise ma eternamente unite.
Perchè siamo soli a questo mondo.
Ma io e te siamo una cosa sola.

Adolescence - London, 2014

Where am I - London, 2014

Il nonno - London, 2014
London, 2013
Ballo
Truce battaglia di sospiri
mi commuovo del mondo
mi commuovo di me stessa
Siamo predatori di noi stessi
Avarizia inaridisce parole
Vacue diatribe moraleggianti
Esentori di giudizi
Dialoghi sordi e temi ciechi
Sogni bruciati dalla feroce ed efferata guerra dell’umanitÃ
Assenza di profonditÃ
forma di intelligenza
pura e semplice visione prospettica nella rappresentazione della realtÃ
Innanzi a tale scempio
Non mi resta che la via del cinismo
indifferenza beffarda verso la pateticità dei sentimenti umani
soffro unicamente della penosa ed eterna insoddisfazione umana
condizione inevitabile della veritÃ
Vittima della vita e sopravvissuta alla morte.
Modelli convenzionali, cliché e deja’ vu
mondo che si ripete e si esibisce in una monotona e drammatica recita
spettacolo struggente
ridicolo
Copione che permane
lo stesso da generazioni
uomini probi e donne procaci
scarni sentimenti
piedi nudi, corpi emaciati
finti predatori
predoni nel deserto di questo mondo
insigni imbecilli e gretti borghesi
ci esauriamo tutti nellà pietosità dei climateri fisici maschili e femmilini
progressiva e metodica entropia
dispersione, disordine
atto finale:
annullamento dell’esistenza
Esistenza logorata dall’assurdità della nostalgia
indecente desiderio di risuscitare situazioni finite
vergognosa inaccetabilitá della morte
disprezzo e oltraggio all’accezione della vita
espediente per dilazionare la veritÃ
anime meritevoli di biasimo
misere e indegne della bellezza della vita
Aggrappate al passato credono nel futuro
quale grande consolazione
rifugio dalla miserabilitÃ
via d’uscita da un presente incompiuto
Futuro altro non è che la morte
diversa definizione non possiamo dare
rassicurazione piu grande non possiamo concederci
Non servono piani per il futuro
Non servono piani per la morte
L’unica cosa che occorre è la direzione verso la veritÃ
per schivare la miserabilità umana
Assisto con consapevolezza alla penosità dell’uomo
alla fragilità dell’esistenza
e alla squallida debolezza della carne
la vita è veritá
la vita è questo secondo
il presente è l’infinito
un sospiro
scavalco le teste dei soldati
respiro l’aria disegnata nello scempio quadro di questa guerra
sopra le pieghe dei lamenti
e i pianti delle vittime
superstiti della vita
Affronto l’ordinarietà e la disarmonia dell’umanitÃ
spoglia della paura di essere reale
Stendo alla luce la imperfetta realtà ,
naturale imperfezione
sola ed unica veritÃ
eterna amante dell’amore
sognatrice del presente
Cercatrice della stella diana
Delicata mestizia dell’anima
suadente motivo dell’infinito
affamata del presente
affamata di vita
ballo
ora.

Empty - London, 2011

Waiting dancer - London, 2011

The wait - London, 2011

Her - London, 2017
14 Febbraio 2018, Milano
4am
Tra il non potere di mamma e il non volere di papÃ
c’eri tu a saziarmi del bisogno, dei miei desideri e di me stessa.
Per sentirmi viva pelo la buccia della mia pelle
Alzo ferite e arrivo alla noce del mio cuore
Per sentirmi viva mi lascio morire.
Bruciando i miei muscoli resto di ossa
Punisco me stessa e la mia corazza per non avermi saputo difendere
Solo il vento riesce a non giudicarmi
sento la leggerezza del mio essere spoglia dei miei averi e della mia impotenza.
Vento che accende la mia anima spenta e disegna i tuoi capelli nel mare dei tuoi occhi
sorgente di una roccia liscia ed impenetrabile.
Sono le 4 del mattino
È tardi per i rimpianti e troppo presto per trovare scuse
Attraverso la strada con le mie forze su lastre di ferro bagnate.
Milano, Caterina, mamma, Violante.
C’è una memorabile Vittoria che in un’ennesima battaglia abbiamo conquistato.
Vedo le mie donne. Manchi tu.
Più presente del sole, sotterro le mie lacrime
spunta la luna
la tua mano mi accarezza il viso dopo la pioggia.
Mi rimetto a dormire.
Domani sei ancora qui.

Art studio - Milano